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MARCO ICARDI: SAS NON HA INTERROTTO LA CRESCITA NONOSTANTE LA CRISI CHE HA FRENATO L’ECONOMIA MONDIALE

Ci sono due modi, a prima vista opposti ma in realtà complementari, di avvicinarsi alla SAS, la più grande società indipendente di software nel mondo, con un fatturato 2009 di 2,31 miliardi di dollari e oltre 11 mila dipendenti. Entrambi si ritrovano nella home page del sito internet della filiale italiana dell’azienda fondata 35 anni fa da James («Jim») Goodnight, oggi presidente e amministratore delegato, e da John Sall, attuale vicepresidente, e il cui nome deriva dalle iniziali di Statistical Analysis System, primo software per l’analisi statistica.
Il primo modo consiste nel soffermarsi sul titolo di un recente reportage dell’Espresso: «SAS, la migliore azienda per cui lavorare negli Usa». A leggerne il contenuto par di sognare: assicurazione sanitaria per tutti i dipendenti pagata al 90 per cento dall’azienda; quartier generale, a Cary nel North Carolina, immerso in 170 ettari di parco curati e dotato di palestra attrezzata, mensa, menu biologico, asili nido ecc.; zero licenziamenti anche in un annus horribilis per l’informatica (e non solo).
Il 2009 per la SAS, è stato di crescita come i 34 precedenti, con il risultato, conclude il servizio, che solo il 2 per cento di chi vi entra ne esce per cambiare lavoro (rispetto al 10 per cento delle altre società di software Usa; e che «nel tempo gli ingegneri della SAS hanno sfornato prodotti utili alle aziende private come ai Governi (l’Italia è il quarto mercato europeo)» che servono a censire la popolazione, capire i fenomeni migratori, studiare le abitudini commerciali, individuare il luogo ove aprire un punto vendita, fissare un orario dei voli, vincere un premio Pulitzer.
L’altro modo di provare a comprendere la SAS consiste nel leggere, nella stessa home page, i titoli di prodotti e soluzioni che l’azienda offre (sono circa 45 mila le sue installazioni operative nel mondo). In ordine alfabetico: Analytics; Business Analytics; Business Intelligence; Customer Relationship Management; Data Integration & ETL (che sta per Extract, Transform & Load); Performance Management; Risk Management; Sustainability Management; Intelligence Storage; SAS negli ambienti SAP; SAS® Visual Data Discovery. Tutti rientranti sotto il «grande cappello» della Business Analytics e coronati dallo slogan registrato «Power to Know».
Superato l’impatto - sempre arduo - con la selva di termini anglosassoni immancabilmente connessi alle tecnologie dell’informatica e della comunicazione comunemente indicate con la sigla di ICT, la prima idea che questa duplice lettura suggerisce della SAS è quella di un’azienda che coltiva l’intelligenza umana, la traduce in «prodotti» (software) che sui computer offrono ad aziende e organizzazioni pubbliche e private soluzioni che ne migliorano i risultati aiutando imprenditori, manager e dirigenti ad adottare le decisioni migliori in tempi brevi. Se le organizzazioni sono Pubbliche Amministrazioni centrali e locali, il miglioramento dei servizi si traduce nel miglioramento della qualità della vita dei loro destinatari, quindi dei cittadini. È davvero così? Quali vantaggi concreti offre questa azienda al mondo della Pubblica Amministrazione italiana? Risponde l’ing. Marco Icardi, dall’agosto 2009 responsabile della SAS Italia dopo 25 anni di carriera nel settore della ITC prima negli Stati Uniti poi in Europa.
Domanda. Il 2009 è stato un anno molto difficile per l’economia internazionale e, quindi, per il settore della ICT. Come ha reagito in particolare il mercato italiano?
Risposta. Il generale rallentamento dell’economia ha interessato, in modo più o meno accentuato, i vari settori del mercato ai quali ci rivolgiamo. Malgrado ciò nel 2009 la SAS Italia ha ulteriormente accresciuto il fatturato e anche i risultati del primo trimestre 2010 sono lusinghieri.
D. Come avete potuto conseguire ciò?
R. La SAS fornisce in maniera continuativa soluzioni di innovazione e miglioramento che proprio nelle situazioni di crisi rispondono alle necessità della clientela e incontrano, quindi, il positivo riscontro del mercato.
D. Innovazione è un termine abusato. Potrebbe fare qualche esempio di vostre applicazioni e dei benefici che apportano all’attività delle Pubbliche Amministrazioni?
R. La nostra offerta è molto ampia, ha molti ambiti di applicazione rilevanti per le imprese; il mercato della Pubblica Amministrazione è per noi di grande rilievo e in costante espansione. 130 soggetti di questo settore usano la nostra piattaforma che soddisfa le loro esigenze in materia di controllo di gestione, performance management e reportistica. Un esempio concreto sono le visite ispettive compiute dalla Pubblica amministrazione centrale, programmate sulla base delle nostre soluzioni che consentono di ottimizzarle e di aumentarne l’efficienza.
D. È un apporto economicamente quantificabile?
R. Non è facile determinare quantitativamente il ritorno dell’investimento in progetti che migliorino l’efficienza, soprattutto nella Pubblica Amministrazione. È però certo che una clientela sempre più numerosa decide di compiere investimenti, spesso di rilievo economico, proprio in funzione dei risultati che ottiene.
D. Non è di ostacolo la carenza di risorse pubbliche?
R. Esistono indubbiamente vincoli finanziari, specie per la Pubblica Amministrazione; ma questo più che un ostacolo è un ulteriore incentivo a trovare soluzioni più efficienti. È sempre più numerosa, nella Pubblica Amministrazione, una classe dirigente che usa la nostra piattaforma in maniera innovativa, anche sulla spinta delle direttive insite nella nuova normativa in materia.
D. A che cosa si riferisce in particolare?
R. La legge Brunetta di riforma della Pubblica Amministrazione dell’ottobre 2009 definisce obiettivi specifici di miglioramento dell’efficienza, di valutazione del personale, di valorizzazione del merito, di ricorso a meccanismi premianti. La nostra offerta risponde pienamente a queste richieste.
D. In quali settori è nata la vostra offerta per la Pubblica Amministrazione?
R. Le nostre soluzioni si sono inizialmente indirizzate alle strutture della Pubblica Amministrazione locale preposte alla gestione della sanità. Oggi l’interesse all’analisi dei dati e alla loro elaborazione, finalizzato all’individuazione e all’attuazione di certe strategie e alla verifica dei risultati, investe ambiti sempre più vasti della Pubblica Amministrazione centrale e locale. Su questo terreno le nostre risposte sono competenti e veloci.
D. In cosa la vostra offerta si differenzia da altre?
R. SAS non offre solo tecnologia o framework. Questo da solo non basta: occorre introdurre nelle tecnologie soluzioni che noi definiamo di «business analytics», quindi con un livello di analisi superiore; ai semplici query e reporting aggiungiamo competenze di settore e best practice anche con l’ausilio di partner. Solo così i progetti sono efficaci e portano ritorni in tempi brevi.
D. Esistono settori della Pubblica Amministrazione più pronti di altri a questa «iniezione» di efficienza?
R. Vi sono ambiti nei quali è possibile ottenere vantaggi in tempi rapidi. Adottando le funzionalità di analisi e previsione delle nostre soluzioni, è possibile anticipare, e quindi prevenire, rischi futuri legati, ad esempio, a picchi di attività in determinati periodi dell’anno, o anche a tendenze di lungo periodo. Basti pensare al fenomeno del progressivo invecchiamento della popolazione: un’Amministrazione locale deve, oggi, adottare decisioni in materia di infrastrutture o di servizi in funzione di previsioni a cinque o a dieci anni. Noi mettiamo a disposizione gli strumenti necessari per decisioni meditate e consapevoli. Spetta poi all’amministratore pubblico tradurle in programmi concreti e verificarne, man mano, l’attuazione.
D. Non occorre anche una conoscenza approfondita dei problemi e delle esigenze della Pubblica Amministrazione, oltre che degli scenari in cui esse operano?
R. Ne siamo talmente convinti che uno dei nostri impegni consiste nell’ampliare e rafforzare ulteriormente la rete di qualificate partnership oggi esistente al fine di dare ai nostri clienti servizi sempre migliori. La conoscenza del mercato della Pubblica Amministrazione proveniente dai nostri partner - tra i quali figurano alcune delle più prestigiose società nazionali e internazionali del settore - è per noi fondamentale: solo conoscendo bene «dall’interno» l’organizzazione e i problemi della Pubblica Amministrazione SAS è in grado di approntare soluzioni ottimali per la crescita e il miglioramento che i nostri clienti intendono conseguire.
D. In questo senso la SAS si propone come fattore d’innovazione del sistema Italia in generale?
R. Con le sue 330 persone tutte altamente qualificate e le sue attività in molti settori strategici dell’economia italiana, SAS rappresenta già oggi un’azienda importante nel mercato nazionale delle tecnologie informatiche. Ma deve e intende porsi esplicitamente l’obiettivo di valorizzare il sistema Italia, tanto nella Pubblica Amministrazione quanto negli altri ambiti di primaria importanza nei quali opera: finanza, industria, comunicazioni ecc. SAS può, anzi deve, essere uno dei driver della crescita del sistema delle imprese italiane, accompagnandole nell’uscita dalla crisi attuale per proiettarle verso una ripresa forte e duratura.
D. In che modo intende raggiungere questo ambizioso obiettivo?
R. Favorendo la nascita e lo sviluppo del capitale intellettuale del Paese, attraverso la formazione, l’inserimento nel mondo del lavoro dei migliori talenti delle nostre università, la creazione di poli di eccellenza in alcune zone del Paese. Sono tutte attività che la SAS già svolge e che, in certi ambienti, si sono formate in modo quasi naturale. È nostra intenzione ampliarle, potenziarle, renderle visibili, parallelamente con la nostra crescente presenza nel mercato, in una sorta di «circolo virtuoso» nel quale la crescita dell’azienda passa per la crescita delle sue persone e si traduce nella crescita del territorio in cui essa opera.
D. L’attenzione alla ricerca e sviluppo distingue la SAS fin dalla nascita, e oggi quasi un quarto del fatturato globale è destinato a questo fine. Com’è stato possibile seguire questa politica?
R. Il fondatore di SAS ha avuto la preveggenza, e la capacità, davvero straordinarie, di seguire la propria visione imprenditoriale senza ricorrere a una quotazione pubblica della sua azienda ma fondandosi esclusivamente sull’autofinanziamento. Questa scelta, rivelatasi nel tempo vincente, ha sempre permesso a SAS di privilegiare gli obiettivi di crescita a medio e a lungo termine rispetto alle logiche di ritorni più immediati degli investimenti. Il che ha significato, anche in periodi di forti difficoltà economiche a livello mondiale, mantenere inalterati gli investimenti in ricerca e sviluppo e nella qualità del lavoro interno, non ridurre il numero dei dipendenti a livello globale e così via.
D. La SAS vuol diventare, anche in Italia, «la migliore azienda per cui lavorare»?
R. Anche in Italia SAS è un’azienda nella quale si lavora molto bene e si lavorerà sempre meglio. Il fatto che la nostra crescita continui malgrado un quadro economico ancora difficile, anche se il peggio sembra essere ormai alle spalle, vuol dire che stiamo dando risposte corrette ai nostri clienti, che l’attenzione verso la nostra offerta è sempre più forte, insomma che il mercato ci sta premiando. Non potrebbe esservi incoraggiamento migliore ad andare avanti nella nostra strada.

Tags: pubblica amministrazione P.A. SAS Forum P.A. Maggio 2010

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