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A TU PER TU CON Davide Usai. La Fondazione Monte dei Paschi di Siena di Clarich riparte con la progettualità

Davide Usai è il nuovo direttore generale (provveditore) della Fondazione Mps presieduta da Marcello

Nato nel 1974 a Cagliari, dove si è laureato in Giurisprudenza nel 2001, ha conseguito nel 2003 il master in Comunicazione Istituzionale e Lobbying presso la Luiss Business School di Roma. È stato direttore generale di Unicef Italia dal 2012 fino all’inizio di quest’anno. Numerose le sue esperienze di vertice con responsabilità operative nel settore privato in tutte le aree di business aziendale.
Con la nomina di Davide Usai la Fondazione ha completato il «nuovo corso», già avviato con il presidente Marcello Clarich, per rilanciare la progettualità dell’Ente proponendosi sempre più come soggetto coordinatore a servizio del territorio.
Domanda. La Fondazione Mps dopo le vicissitudini della Banca Mps, volta pagina e cambia pelle. A poco più di un mese dal suo insediamento come direttore generale può spiegare in cosa consiste il «nuovo corso» in atto e la rinnovata mission della Fondazione?
Risposta. La nuova mission dell’Ente è caratterizzata, innanzitutto, dal passaggio da una fondazione di tipo fortemente grantmaking ad una operating. Una rinnovata operatività, un ruolo maggiormente incisivo nella co-gestione dei progetti finanziati, un dialogo strutturato con gli stakeholder grazie ad un nuovo metodo partecipativo, una fondazione che si pone sempre più come un «incubatore di progettualità innovativa» a servizio della Comunità, su interventi che possano, auspicabilmente, innescare un moltiplicatore di valore apportando risorse, conoscenze e progettazioni innovative, in una condivisa visione strategica. Sono questi gli obiettivi prioritari alla base della nostra programmazione strategica e rimarcati anche nel documento programmatico previsionale del 2016. La Fondazione sarà sempre più visibile e trasparente ed è pronta a ripartire e a cogliere una nuova sfida, che potremmo riassumere in uno slogan «Più progettualità e meno finanza».
D. Che cosa è il documento programmatico previsionale?
R. È uno strumento che determina le linee guida per attuare indirizzi e obiettivi strategici indicati dall’Organo di indirizzo. Ed è una metodologia di regolamentazione comune a tutte le fondazioni sulla base di quanto stabilito dal Protocollo d’intesa MEF-ACRI, siglato lo scorso aprile. Il Protocollo stabilisce una significativa trasformazione per tutte le fondazioni verso una marcata attività sociale per lo sviluppo del territorio.
D. Quali sono gli indirizzi del documento programmatico previsionale 2016 della Fondazione?
R. Il documento rilancia con forza le attività della Fondazione combinando nuove modalità e tipologie di sostegno diverse nei settori di intervento a favore del territorio. Per noi è centrale il dialogo continuo con la comunità attraverso un metodo partecipativo che ha già prodotto dei primi risultati. Infatti dalle prime consultazioni dei mesi scorsi, spicca il ruolo della Fondazione come cabina di regia per affrontare la complessità dei rapporti tra i diversi soggetti istituzionali e il coinvolgimento fra livelli di intervento pubblico e privato. Assume, quindi, una rilevanza strategica lo sviluppo di azioni mirate di fund raising a supporto di partenariati e la ricerca di finanziamenti diretti e indiretti. Una novità rilevante è costituita dai progetti territoriali, con l’erogazione diretta di servizi di supporto, consulenza, affiancamento, formazione ed, eventualmente, di contributi monetari, nei settori di intervento quali sviluppo locale, welfare, ricerca e cultura. Assicureremo, infine, la continuità ai progetti già avviati, come l’Accademia Musicale Chigiana e la Fondazione Toscana Life Sciences.
D. Un ritorno concreto, quindi, al sostegno al territorio. Come definirebbe la politica delle erogazioni?
R. C’è un’apertura prudenziale sul fronte delle erogazioni, nei limiti delle nostre attuali potenzialità, ma è comunque un segnale importante di ripresa dell’attività tipica dell’Ente. Nel 2016 la Fondazione erogherà da un minimo di 2,5 ad un massimo di 3 milioni di euro. Entro la fine del 2015, invece, saranno emessi tre bandi tematici da 70 mila euro complessivi, destinati alla provincia di Siena, per i progetti nei settori della cultura, dello sviluppo locale e del welfare. Per lo sviluppo delle nuove progettualità metteremo in campo tutte le leve operative, a partire dalle risorse qualificate della struttura interna e quelle finanziarie. La Fondazione non sarà solo un semplice soggetto erogatore, ma instaurerà sempre più un dialogo costruttivo con gli stakeholder per aggregare soggetti locali, nazionali e internazionali creando sinergie e network per attrarre nuove fonti di finanziamento.   

Tags: Novembre 2015 toscana banche fondazioni bancarie fondazioni Davide Usai Monte dei Paschi di Siena Marcello Clarich Siena

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