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Fondazione Musica per Roma: l’equilibrio e' nel movimento

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Equilibrio, ci vuole equilibrio. Il baricentro, la panca. Da una parte il nuovo equilibrio dell’Auditorium Parco della Musica di Roma che, con il neoeletto amministratore delegato José R. Dosal Noriega e il consiglio di amministrazione di fresca nomina, la Fondazione Musica per Roma raggiunge; dall’altra il vecchio «Equilibrio», Festival della Nuova Danza che quest’anno giunge alla sua dodicesima edizione, realizzato in collaborazione con l’Oficina Cultural dell’Ambasciata di Spagna in Italia e con l’Ufficio del turismo spagnolo. Ogni anno, su un tema specifico, Equilibrio esplora le migliori produzioni del panorama internazionale, quest’anno concentrandosi sulla relazione tra movimento e musica sperimentata da alcuni tra i più intensi coreografi contemporanei che dell’utilizzo della musica dal vivo hanno fatto un elemento caratterizzante della loro poetica.
Protagonisti di questa ricerca «equilibrata» 2016 due maestri del contemporaneo (Alain Platel e Frank Van Laecke, insieme al musicista Steven Prengels), tre coreografe della scena femminile spagnola (Sol Picó, Àngels Margarit e María Muñoz) e tre rilevanti compagnie italiane, da pochi mesi Centri di produzione della danza italiani (Aterballetto, Compagnia Zappalà Danza e Compagnia Virgilio Sieni). Per questi ultimi una notizia di rilievo: il decreto ministeriale di luglio 2014 sul Fondo unico per lo spettacolo ha definito una nuova categoria di istituzioni finanziate, denominate «Centri di produzione della danza», individuando per il triennio 2015/2017 in Aterballetto, Compagnia Zappalà Danza e Compagnia Virgilio Sieni i tre organismi di produzione e promozione di maggiore rilevanza sul territorio nazionale.
Si è inteso così istituzionalizzare tre realtà consolidate da decenni nel campo della produzione coreografica anche per la loro capacità di formare generazioni di danzatori e coreografi e costituire punto di riferimento all’interno delle comunità culturali delle rispettive città. Il 26 febbraio insieme al Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, la Fondazione Musica per Roma dedicherà persino un incontro a questo nuovo strumento normativo, utile agli operatori dello spettacolo dal vivo.
In scena Aterballetto il 9 febbraio con tre coreografie: due di Michele Di Stefano («Upper-East-Side» e «e-ink») e una di Philippr Kratz («L’Eco dell’Acqua»). Il 17 febbraio è della Compagnia Zappalà Danza «Instrument 1», che esplora strumenti inconsueti, come il marranzano, il celebre scacciapensieri, in un impiego irrituale, energico e visionario. Virgilio Sieni, con il musicista Eivind Aarset, il 12 febbraio mette in scena un atlante inedito sul corpo della danza, «Isolotto», mostrando le azioni primarie: camminare a quattro zampe, alzarsi, inchinarsi, voltarsi.
Frank Van Laecke, Alain Platel e Steven Prengels presentano «En Avant Marche!», e per questa produzione romana si avvalgono della Banda della Scuola popolare di musica di Testaccio. Dalla scena coreografica spagnola che negli ultimi decenni ha conquistato un ruolo di rilievo nel panorama europeo per prolificità e innovazione, vengono a trovare l’amministratore delegato le sue conterranee Sol Picó, Àngels Margarit e María Muñoz, facenti parte di una generazione che da anni, oltre a utilizzare linguaggi come la musica, l’improvvisazione e il racconto, lavora su temi politici che riguardano il femminile e la società, costruendo attorno a sé una comunità artistica vivace e attenta e sperimentando modalità narrative nuove. Àngels Margarit fonda il suo «Capricis» sui «24 Capricci» di Paganini, in un puro divertissement coreografico; Sol Picò con «We woman» riflette sulle identità di genere partendo da attitudini, tecniche di danza e storie umane; María Muñoz è protagonista di un solo, «Bach», dalle incessanti variazioni musicali in cui l’interprete si abbandona tra sospensioni, pause e pensieri fugaci, alla ricerca del piacere.
Vincitori ex equo del Premio Equilibrio 2015, Elisabetta Lauro e Piergiorgio Milano che quest’anno sono in scena prima con «(zero)», e poi con «Pesadilla», mentre Irene Russolillo, vincitrice del premio Equilibrio 2014 per la migliore interpretazione, è diretta da Lisi Estaras nelll’autobiografico «The Speech».
Grande spazio alla formazione e al coinvolgimento degli spettatori con laboratori rivolti sia al pubblico, sia agli specialisti: il 28 febbraio un workshop dedicato alle famiglie con bambini dai 7 agli 11 anni, basato su «Capricis» di Margarit, nel quale la coreografa disegnerà la melodia proponendo diversi giochi scenici con l’obiettivo di rendere la musica visibile e tradurla in azioni e movimenti. Quindi, lezioni di danza gratuite a cura dello Ials, dal flamenco al tango, dalle danze popolari all’hip hop, sabato 13 e sabato 27. Dedicati agli addetti ai lavori i due laboratori del musicista e direttore d’orchestra spagnolo David Garcia Aparicio, che terrà anche un laboratorio con gli allievi del Dipartimento di jazz del Conservatorio di Santa Cecilia e con gli allievi del biennio di Coreografia dell’Accademia nazionale di danza, dal 22 al 26 febbraio. Questo laboratorio darà vita, il 27 febbraio, allo spettacolo «Movimento d’Insurrezione Sonora». Il 24 febbraio Sol Picó dedica ai giovani coreografi un laboratorio sull’improvvisazione coreografica attraverso l’uso di segni e gesti convenzionali.
Due incursioni in città: prima dell’inizio del festival il 6 febbraio una performance degli allievi del biennio di coreografia anima gli spazi interni della galleria Alberto Sordi, e il 16 febbraio alla Stazione Termini la Compagnia Zappalà con un «Dance Attack», letteralmente invadendo a passi di danza massiccia lo spazio esterno e coinvolgendo i passanti.
Inoltre, dal 9 al 28 è allestita nello spazio AuditoriumArte la mostra fotografica di Riccardo Musacchio, Flavio Ianniello e Paolo Porto dal titolo «Equilibrio Fuori Scena 2016», seconda edizione dell’esposizione che ha trasferito fuori dal palco, ordinario luogo di rappresentazione, coreografie e improvvisazioni danzanti. Agli interpreti dell’edizione 2014 è stato proposto di scegliere la location del Parco della Musica che più si addicesse alla loro espressività. Il risultato è stato quello di produrre delle immagini di «figure danzanti» nei siti più nascosti e affascinanti dell’Auditorium Parco della Musica. Dove è raggiunto l’Equilibrio.   

Tags: Febbraio 2016

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