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elicotteri e convertiplani. tutte le sfide della società del gruppo finmeccanica

AW189 UK SAR

La persistente crisi economica globale, malgrado gli iniziali effetti negativi soprattutto in alcuni settori e in alcune applicazioni del settore aerospaziale, sembra toccare oggi in modo più marginale il mondo aeronautico e, in particolar modo, quello elicotteristico il quale, anzi, beneficia di forti segnali di ripresa soprattutto per alcuni mercati. Gli analisti prevedono una domanda potenziale da qui al 2020 di circa 17 mila velivoli per un valore stimabile in 140 miliardi di dollari, una cifra impressionante se si considera che le spese militari stanno subendo, ormai da anni, un calo che non sembra destinato ad arrestarsi a breve.
A compensare la riduzione della domanda di mezzi militari, che compone circa un terzo della domanda prossima ventura, è il settore commerciale, in forte aumento grazie soprattutto alle spinte asiatica e latino-americana, che si contendono la terza piazza dopo America del Nord ed Europa.
In questo mercato l’Italia ospita uno dei maggiori attori a livello mondiale: AgustaWestland. La società di Cascina Costa (Varese), controllata da Finmeccanica, riesce a offrire una proposta fortemente concorrenziale rispetto ai player americani e francesi. Tra i suoi punti di forza sicuramente vi è la modernità dei prodotti, come i modelli di nuova progettazione AW169 e AW189. Per far capire il loro successo basti dire che l’AW189, in attesa di ottenere la certificazione da parte degli enti internazionali preposti, ha già venduto oltre settanta esemplari in due anni dal lancio ufficiale del programma.
Questi due prodotti, insieme al vendutissimo (oltre 700 esemplari) AW139 della classe delle 6,5 tonnellate, fanno parte dell’innovativa «famiglia» di prodotti AgustaWestland: un terzetto di elicotteri che, condividendo caratteristiche di design, tecnologia, livelli certificativi e di sicurezza nonché approccio alla manutenzione e all’addestramento, assicurano agli operatori che scelgono di utilizzare più di un modello per la propria flotta livelli di razionalizzazione, efficacia ed efficienza nell’impiego dei propri elicotteri mai visti prima d’ora nel settore. I tre modelli coprono una vasta gamma di classi di peso, dalle 4,5 tonnellate dell’AW169 alle circa 8 tonnellate dell’AW189.
Un esempio è dato dall’ultimo grande successo commerciale di AgustaWestland. La società americana Bristow è stata selezionata per condurre tutte le operazioni di ricerca e soccorso (Search and Rescue, SAR) per conto della Guardia Costiera del Regno Unito. Questa società già impiegava con successo l’AW139 e due anni fa ha deciso di aggiungere alla propria dotazione l’AW189 sia per missioni offshore che per partecipare all’importante appalto inglese per il SAR. Scelta che si è rivelata vincente poiché l’AW189 è l’unico elicottero di nuova generazione nella sua categoria negli ultimi decenni, e presenta soluzioni tecniche all’avanguardia.
Tra di esse, per una società leader a livello mondiale nella progettazione e produzione di trasmissioni per il settore dell’ala rotante come AgustaWestland, non poteva mancare un’importante novità proprio in riferimento a questo nuovo prodotto. L’AW189, infatti, è dotato di una trasmissione in grado di continuare a funzionare regolarmente per un periodo fino a 50 minuti in caso di perdita di olio, contro i 30 minuti attualmente considerati lo standard certificativo dalle competenti autorità. Questo accorgimento consente livelli di sicurezza mai raggiunti in precedenza e permette, ad esempio, all’elicottero di restare in volo più a lungo in caso di avaria per poter gestire l’atterraggio e la messa in sicurezza di passeggeri, equipaggio e materiali a bordo, oltre che dell’elicottero, con maggiori margini di gestione.
Anche in quel mercato in costante crescita basato sul trasporto da e per le piattaforme petrolifere off-shore, in cui sono richieste caratteristiche di affidabilità fuori dall’ordinario, l’AgustaWestland segna delle vittorie. In Malesia la Weststar Aviation, importante player del settore già cliente della società elicotteristica di Finmeccanica, ha nuovamente selezionato gli elicotteri AgustaWestland per operare con la propria flotta e così ha fatto la Caverton, scegliendo altri tre AW139 per le attività in Africa. Oltre al settore strettamente civile come quello summenzionato, i contratti di natura non militare si compongono anche di operatori cosiddetti «parapublic», come forze di polizia o vigili del fuoco. Recentemente, elicotteri AW139 sono stati venduti alla polizia giapponese per operare nella provincia di Fukushima e ai vigili del fuoco sudcoreani della città di Incheon.
Circa metà della domanda elicotteristica mondiale è formata da elicotteri leggeri monomotore. Per essa l’AgustaWestland propone sul mercato l’ultima evoluzione dell’AW119, ovvero l’AW119Kx, che dispone di un cockpit all’avanguardia e della cabina più spaziosa per i modelli della sua categoria, elevate prestazioni e livelli di ridondanza dei principali sistemi simili a quelli di elicotteri di maggiori dimensioni, rendendolo contemporaneamente una scelta sicura e confortevole sia per l’utilizzo VIP sia per compiti legati ad emergenze mediche o di sicurezza.
Tutti questi contratti sono stati annunciati lo scorso marzo in occasione della fiera elicotteristica Heli-Expo di Las Vegas, alla quale AgustaWestland partecipava con un’impressionante presenza sia scenica sia commerciale. Dei 350 milioni di euro in ordinativi annunciati nel corso dell’esposizione, la società ha anche avuto modo di stupire presentando per la prima volta un progetto tenuto fino ad allora segreto. Si tratta del convertiplano «Project Zero», un «technology incubator» sviluppato da un ristretto gruppo di aziende del Gruppo Finmeccanica e di fornitori impegnati a sviluppare un’ampia gamma di nuove tecnologie da usare nei prossimi modelli.
I rotori del «Project Zero» sono alimentati da motori elettrici collegati a batterie e tutti i sistemi sono alimentati elettricamente, senza componenti idraulici. È allo studio anche una soluzione ibrida, diesel-elettrica. A terra i rotori possono essere rivolti controvento per ottenere movimento utile a ricaricare le batterie. «Project Zero» presenta molteplici vantaggi per la sicurezza e la riduzione dell’impatto ambientale, a conferma dell’impegno di AgustaWestland per sviluppare soluzioni eco-compatibili. Le soluzioni scelte per l’alimentazione consentono al velivolo di volare anche in condizioni di pesante inquinamento o contaminazione, come nel caso delle eruzioni vulcaniche.
L’amministratore delegato dell’AgustaWestland, Daniele Romiti, ha confermato l’attenzione dell’azienda verso il concetto di convertiplano, che unisce le capacità di decollo e atterraggio verticale e di volo a punto fisso con la velocità, raggio d’azione e autonomia del tradizionale aeroplano. Attualmente è già in sviluppo il modello AW609, la cui certificazione è attesa nel 2016. Dotato di due rotori basculanti in grado di ruotare di circa 90 per cento, l'AW609 è capace di passare dalla modalità «elicottero» alla modalità «aeroplano» in poche decine di secondi. Questa flessibilità può essere appetibile per molti tipi di operatori, per l’elisoccorso come per le forze di polizia, per il trasporto VIP/passeggeri come per il pattugliamento e la ricerca e soccorso. Le collaborazioni industriali sono parte integrante del business dell’aerospazio, sia per sfruttare i vantaggi comparati di produzione sia per facilitare l’accesso a nuovi mercati.
L’AgustaWestland dal 2010 controlla totalmente la polacca PZL Swidnik, produttrice di elicotteri per il mercato locale, dell’Europa dell’Est e di altre aree geografiche. In Russia è stata creata la joint venture Helivert con Russian Helicopters per l’assemblaggio degli AW139 in uno stabilimento vicino Mosca. Il primo esemplare uscito dall’impianto russo ha compiuto il primo volo di prova lo scorso dicembre e si prevede che la produzione a regime possa arrivare a 15-20 elicotteri l’anno.
Anche nel militare c’è spazio per la collaborazione tra concorrenti: l’NH90 è un elicottero prodotto insieme alla franco-tedesca Eurocopter e all’olandese Stork Fokker per soddisfare i requisiti delle forze armate di Italia, Germania, Francia, Olanda e molte altre nazioni per un totale di oltre 500 unità tra navali e terrestri. Per quanto riguarda il comparto difesa, è però il mercato asiatico a fare la parte del leone, facendo registrare negli ultimi mesi commesse dalle Filippine e dalla Corea del Sud.
L’AgustaWestland si presenta così come una società attiva sui mercati di tutto il mondo grazie ad una presenza produttiva e commerciale diffusa. Oltre agli stabilimenti italiani sparsi fra Nord, Centro e Sud, l’azienda ha stabilimenti a Yeovil, nel sud dell’Inghilterra, a Philadelphia negli USA e, come detto, in Polonia. La presenza commerciale è ancora maggiore con sedi, tra le altre, in Giappone, Malesia e Brasile.
Tuttavia pensare ad AgustaWestland come un mero produttore di elicotteri è riduttivo. L’azienda vanta anche capacità uniche di sviluppo e integrazione di sistemi avionici e di soluzioni personalizzate per i propri clienti, ambiti di business generalmente appannaggio di aziende specializzate e fornitori. Inoltre oggi AgustaWestland è un vero e proprio «total capability provider», ovvero un player mondiale nel mercato dell’ala rotante capace di offrire complete soluzioni per il supporto post-vendita (manutenzione e addestramento) che permettono al cliente di massimizzare i vantaggi derivanti dalle capacità e qualità dei propri elicotteri facendolo in modo efficace, efficiente e in piena sicurezza.
Basti considerare infatti che quasi il 40 per cento dei ricavi del 2011 sono stati generati proprio dalla totalità dei servizi di supporto e addestramento a clienti commerciali e governativi. L’espansione dei mercati di recente sviluppo e la gamma di prodotti offerta fanno ben sperare nel futuro dell’azienda, una delle migliori realtà industriali italiane in attivo e all’avanguardia per l’export ad alto valore tecnologico del Paese.   

Tags: Maggio 2013

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