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antonio ricevuto: pensare al trasporto pubblico come sistema

Antonio Ricevuto, responsabile della Direzione tecnica della Cotral

«La Direzione tecnica ha la responsabilità della gestione delle manutenzioni, dei sistemi informativi, dello sviluppo tecnologico e dei magazzini», spiega Antonio Ricevuto, responsabile della stessa dal maggio 2013 dopo un’esperienza quarantennale nel settore della mobilità pubblica e pluridecennale nell’ambito della Cotral, di cui è stato anche amministratore delegato fra il 2005 e il 2009. Un mandato che Ricevuto svolge sulla base di un progetto che l’azienda ha condiviso e sul quale si è impegnata ad investire.
Domanda. Quali sono le linee guida del progetto?
Risposta. Il progetto parte da una premessa: Cotral è un’azienda che gestisce non un semplice, per quanto vasto, servizio di trasporto pubblico locale, ma un processo industriale del quale fa parte una consistente attività di manutenzione.
D. Com’è organizzata e come si svolge questa attività?
R. Alla metà degli anni 2000, la manutenzione dei nostri mezzi era svolta nella quasi totalità dagli operatori privati presenti nella regione, con un sistema che però presentava significative difficoltà per l’azienda, sia in termini contrattuali sia per la qualità del servizio ricevuto. Venne quindi avviata una politica che, per quanto riguardava il mercato esterno, ripristinò la prassi delle gare d’appalto ad evidenza pubblica e, nello stesso tempo, avviò un processo di reintroduzione di una parte significativa di attività manutentive.
D. Perché riportare all’interno una serie di funzioni affidate in outsourcing?
R. Perché il mercato esterno non aveva dato, alla prova dei fatti, dimostrazione di saper fornire un servizio adeguato. Una carenza di cui Cotral ha sofferto in maniera pesante e che, purtroppo, per molti versi continua ancora oggi. Nasce da qui il nuovo progetto di ristrutturazione delle attività di manutenzione interna in cui è oggi impegnata la Direzione tecnica. Il livello di servizio attuale, ancorché per quote inferiori a quelle programmate, è garantito solo grazie all’impegno e all’abnegazione delle nostre risorse umane che nel settore manutentivo si fanno carico di enormi carichi dovuti proprio alla vetustà dei mezzi e al livello di stress ai quali gli stessi sono sottoposti. Si consideri che la media annua di percorrenza dei nostri bus è doppia rispetto a quella considerata standard per il servizio extraurbano.
D. Come intendete muovervi?
R. Riqualificando il mix di attività manutentive fra le strutture interne e quelle esterne (del mercato). Cotral dispone nel territorio laziale di 48 siti dei quali, fino a qualche mese fa, solo pochissimi non erano considerati siti manutentivi: una situazione non solo irrealistica dal punto di vista tecnico, ma economicamente insostenibile. Così, dopo aver siglato un sofferto accordo con le organizzazioni sindacali, abbiamo cominciato a ridurre il numero dei siti manutentivi concentrando le attività in 25 di essi e individuando per ciascuno funzioni e responsabilità specifiche.
D. Quali attività continueranno invece ad essere affidate all’esterno?
R. Quelle relative alla parte della nostra flotta di più difficile manutenzione, che richiede particolari specializzazioni. Si tratta di circa 300 mezzi per i quali abbiamo bandito per la seconda volta una gara ad evidenza pubblica (la prima era andata deserta) di fornitura di una manutenzione full service. Altre gare saranno bandite per attività specialistiche - manutenzione dei cambi automatici, dei motori e così via - che per il momento l’azienda ha deciso di non svolgere internamente, ma per le quali ha in programma corsi di formazione del personale interno.
D. L’attività di manutenzione è essenziale anche perché, come si critica da più parti, la Cotral dispone di un parco mezzi troppo vecchio?
R. L’età media dei nostri mezzi è di quasi 15 anni perché il processo di rinnovamento della flotta (non solo Cotral) è stato interrotto, a livello nazionale e locale, alla fine degli anni Novanta: l’autobus da 12 metri più nuovo di cui l’azienda dispone è datato 2007.
D. E adesso qual è la situazione?
R. Nei giorni scorsi la consorella Cotral Patrimonio ha finalmente insediato la commissione di gara per la fornitura di 200 autobus. Se l’iter si concluderà in tempi ragionevoli, è possibile prevedere che per l’inizio del nuovo anno i nuovi mezzi circoleranno nelle strade. Un’altra gara sarà bandita per l’acquisizione di 400 autobus in leasing, di cui 100 bi-piano, comprese le attività di manutenzione. L’operazione verrà presto presentata alla Regione Lazio, in una logica di condivisione da parte di quello che non è soltanto il nostro azionista unico, ma anche l’ente chiamato a indirizzare e programmare il sistema della mobilità nel Lazio.
D. Da tempo si attende la nascita dell’Agenzia unica della mobilità regionale. Perché si ritiene importante?
R. Non è soltanto importante, ma è decisiva. Infatti più si tarda a definire e a rendere stabile un sistema regionale integrato di trasporto pubblico, controllato e programmato da un’unica cabina di regia, e meno possibilità vi sono di risanare le aziende, di sviluppare il trasporto pubblico locale e di razionalizzare l’uso del mezzo privato.  

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