CONSIGLIO ARCHITETTI CNAPPC, PROPOSTE ARCHITETTI PER SEMPLIFICAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI E RILANCIO DELLA CENTRALITÀ DEL PROGETTO
Semplificare l’intero iter di esecuzione delle opere pubbliche, dalla programmazione al collaudo; puntare sul concorso di progettazione a due gradi, quale strumento per garantire la qualità delle opere pubbliche e la riduzione dei tempi per acquisire il progetto esecutivo; costituire un fondo di rotazione per finanziare gli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria ai liberi professionisti. Sono queste le tre proposte più importanti emerse dal convegno “Semplificare i lavori pubblici, rilanciando la centralità del progetto” organizzato dal Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (CNAPPC) tenutosi oggi online.
In un video messaggio, la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ha ricordato che “il ruolo della qualità dei progetti sarà determinante per la qualità della sicurezza e dell’impatto ambientale e architettonico delle infrastrutture” sottolineando come “sulle questioni del tessuto urbano sia stato previsto per il 2020, prima del Covid-19, un piano di rinascita urbana - finanziato con 850 milioni di euro e per il quale abbiamo chiesto ulteriori finanziamenti nell’ambito del recovery fund - che prevede un poderoso intervento nelle città sopra i 60 mila abitanti.”
Il dibattito è stato poi alimentato da un documento programmatico, con il quale il CNAPPC ha evidenziato i limiti del decreto semplificazioni (DL 76/2020), varato dal governo lo scorso mese di luglio. Il provvedimento, convertito in legge 120/2020, ha infatti riservato lo snellimento delle procedure quasi esclusivamente agli affidamenti, sottovalutando le criticità che rallentano tutte le altre fasi di esecuzione delle opere pubbliche.
Con lo stesso documento, gli architetti hanno proposto un secondo decreto legge, finalizzato a promuovere la semplificazione dell’intero iter di esecuzione delle opere pubbliche, puntando ad un pacchetto di emendamenti al codice dei contratti per lo snellimento delle procedure nelle fasi di programmazione, verifica del progetto e collaudo dei lavori di importo inferiore alle soglie comunitarie. Gli emendamenti proposti sono finalizzati anche al rilancio del concorso di progettazione a due gradi, quale migliore strumento per garantire la qualità delle opere pubbliche e per ridurre i tempi per acquisire il progetto esecutivo delle opere di architettura ed, ancora, alla possibilità, per le stazioni appaltanti, di accorpare il progetto definito a quello esecutivo. Infine. gli architetti hanno proposto – al di là degli emendamenti al codice dei contratti – la costituzione di un fondo di rotazione per finanziare gli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria ai liberi professionistiche che impegni, per la fase di start-up, risorse dello Stato per almeno 50 milioni di euro.
Per il presidente del Consiglio nazionale degli architetti Giuseppe Cappochin “quello che manca all’Italia è una visione complessiva di dove vuole andare il paese. L’Europa ci chiede un progetto di futuro del Paese, che non può prescindere da un progetto di qualità delle singole città. Ribadiamo l’importanza della qualità del progetto dell’opera pubblica, che genera plus valore e mette in moto l’economia”.
“Siamo ben consapevoli - ha aggiunto il vicepresidente Rino La Mendola - che la semplificazione è efficace solo se coniugata con la qualità del progetto; non servirebbe infatti a nulla accelerare le procedure di affidamento se poi i lavori dovessero essere bloccati in corso d’opera per la necessità di introdurre delle varianti, indispensabili per colmare le lacune progettuali. Ecco perché proponiamo una serie di nuovi emendamenti al codice dei contratti per un organico snellimento delle procedure, purché venga contestualmente garantita la centralità del progetto”.
Nel suo intervento il sottosegretario al MIT, Salvatore Margiotta ha assunto l’impegno affinché il Consiglio superiore dei lavori pubblici esprima finalmente il proprio parere sulle linee guida sulla qualità dell’architettura e ad una partecipazione attiva degli architetti al tavolo di confronto con il mondo delle costruzioni sulla rigenerazione urbana e i subappalti per garantire la tutela dei centri storici e la possibilità di veder rigenerate, dentro le città, le aree che stanno diventando urbanisticamente degradate.
Nel corso dell’evento, è stato inoltre presentato il nuovo Osservatorio nazionale sui servizi di architettura e ingegneria ONSAI 2020 che, nascendo sull’impianto del precedente ONSAI 2017 e dalla proficua collaborazione tra CNAPPC e il centro di ricerche economiche, sociologiche e di mercato nell’edilizia CRESME, estende le attività di monitoraggio ai bandi pubblicati dalle stazioni appaltanti sull’intero territorio nazionale con l’obiettivo di verificare attraverso un’apposita check-list la compatibilità, alle norme vigenti, delle procedure relative a concorsi e affidamenti di servizi di architettura e ingegneria adottate sul territorio nazionale. I dati censiti dall’Osservatorio vengono acquisiti dal sistema ordinistico per valutare le criticità che si ripetono con maggiore frequenza sul territorio nazionale e per proporre, alle istituzioni competenti, le soluzioni per il loro superamento. In particolare, i dati raccolti sino allo scorso mese di settembre sono stati descritti dal direttore del Cresme Lorenzo Bellicini con un report che ha delineato le condizioni attuali del mercato dei lavori pubblici. Di seguito i dati principali.
Nei primi nove mesi del 2020, i bandi di gara per servizi di architettura e ingegneria (SAI) e gli altri bandi per servizi tecnici sono stati 5.694 con un incremento dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2019; gli importi messi in gara sono stati pari 1.364 milioni di euro, con un incremento del 35,9% rispetto al 2019. Il lock-down e la crisi pandemica non hanno fermato la crescita della progettazione.
La crescita è sostenuta dai settori ordinari, che crescono del 2,6% nel numero e del 57,6% nell’importo mentre i settori speciali diminuiscono del 23,7% nel numero e del 19,2% negli importi. Inoltre va segnalato che è la crescita dei servizi di architettura e ingegneria a trainare il mercato (+12,8% il numero e +107,3% gli importi), mentre si contraggono del 14% il numero e l’importo degli altri servizi tecnici.
Dei 3.605 bandi di gara che rappresentano l’universo dei bandi per concorsi e SAI, 594 rappresentano l’insieme di 350 avvisi per elenchi OE, 181 riguardano gli accordi quadro per 439 milioni di euro e 63 per 570 mila euro relativi agli avvisi per tecnici interni della P.A.; l’universo di interesse di ONSAI e del CNAPPC in questa prima fase di impianto dell’Osservatorio si è però concentrato sui bandi per i concorsi (88 bandi per circa 6,2 milioni di euro) e sui bandi dei servizi di architettura e ingegneria “puri” (2.923 bandi per 437,6 milioni di euro). Il numero dei concorsi rimane quello dello stesso periodo del 2019, cioè 88, ma nel 2020 gli importi salgono a 6,2 milioni di euro contro i 4,2 del 2019 (+45,4%), mentre i bandi SAI passano da 2.494 a 2.923 (+17,2%) e gli importi da 340 milioni a 437,6 milioni (+30,3%).
Escludendo le procedure interrotte (bandi annullati, gare deserte o non aggiudicate e aggiudicazioni revocate) e quelle aggiudicate invitando gli OE iscritti negli elenchi delle SA, l’analisi dei dati regionali mette in evidenza la forte crescita di alcune regioni e in particolare delle regioni del Sud come la Campania (da 220 a 388 bandi ossia +76,4% il numero, +65,9% gli importi), la Puglia (da 187 a 205 ossia +9,6% il numero e +54,3% gli importi), e la Sicilia che registra un’eccezionale crescita del numero di bandi che passano da 237 a 460 (+94,1% e +18% degli importi), crescita che si può imputare all’adozione da parte della Regione dei bandi tipo.
L’analisi svolta da ONSAI sulle caratteristiche delle procedure di affidamento e sui criteri di aggiudicazione mostra un quadro interessante della progettazione nel nostro Paese nel terzo trimestre del 2020: il 37% dei bandi, per il 5% degli importi, segue la procedura dell’affidamento diretto; il 28% dei bandi e l’81% degli importi segue una procedura aperta; il 24% dei bandi per il 12% degli importi segue la procedura negoziata; 1% procedura ristretta, 1% alte forme. Nel 44% dei casi e nel 91% degli importi è stata scelta tra i criteri di aggiudicazione l’offerta economicamente più vantaggiosa; il minor prezzo/prezzo più basso ha invece caratterizzato il 26% dei bandi e il 6% degli importi messi in gara. Va inoltre segnalato che per il 30% dei bandi analizzati, per un importo pari al 3%, non è stato possibile ricavare il dato relativo al criterio di aggiudicazione.
L’analisi svolta da ONSAI sulle criticità dei bandi di progettazione, direzione, esecuzione e collaudo, svolta sui dati del terzo trimestre 2020, mostra sulla base delle check list elaborate da CNAPPC un quadro importante sulle criticità, tanto che l’87% dei bandi per il 99% degli importi ha evidenziato criticità. Incluse le procedure interrotte (bandi annullati, gare deserte o non aggiudicate e aggiudicazioni revocate), su 705 bandi analizzati 101 non hanno criticità (15%); 268 presentano una criticità bassa, ossia violazione a norme di rango secondario e mancato rispetto dei principi di libera concorrenza e qualità delle prestazioni (44,4%); 317 (52,5%) presentano una criticità media, con violazione al codice dei contratti (da 2 a 5 criticità per bando); 19 una criticità alta (oltre 5 criticità per bando: violazione grave al codice dei contratti o a leggi di rango primario). Il 54,5% dei bandi analizzati non ha allegato al bando il calcolo del corrispettivo; il 72% dei corrispettivi presenta incongruenze rispetto alla normativa (assenza di: categorie; di costo dell’esistente; di prestazioni; presenza di: categoria errata; categoria non pertinente; riduzioni non motivate del corrispettivo; delle spese e oneri accessori); il 33% non riserva agli architetti il bando di interesse per beni storici e architettonici.
L’Osservatorio nazionale sui servizi di architettura e ingegneria (ONSAI), è stato costituito dal CNAPPC nel 2017, per analizzare la correttezza dei bandi di progettazione e aiutare le amministrazioni. Fondato sull’attività di volontariato degli ordini, riguardava un campione dei bandi pubblicati dalle stazioni appaltanti selezionato per effetto delle segnalazioni degli iscritti agli ordini provinciali o per iniziativa delle stesse unità periferiche ONSAI: un controllo a campione che, pur costituendo uno strumento importante, consentiva solo un monitoraggio parziale sulle criticità dei bandi pubblicati dalle stazioni appaltanti.
Puntando sulla collaborazione CNAPPC e CRESME E.S., il nuovo ONSAI 2020 estende le attività dell’Osservatorio a tutti i bandi/avvisi pubblicati sul territorio nazionale, nell’ambito dei concorsi di progettazione e dei servizi di architettura e ingegneria, offrendo i seguenti servizi:
ai liberi professionisti, la possibilità di accedere alla piattaforma per conoscere i bandi di concorsi e S.A.I. pubblicati sul territorio nazionale e verificare le criticità degli stessi, al fine di valutare l’opportunità di partecipare; alle stazioni appaltanti, l’opportunità di conoscere gli esiti delle verifiche per tutti i bandi di loro competenza e di superare le eventuali criticità rilevate; agli addetti ai lavori (stazioni appaltanti e operatori economici), una conoscenza complessiva del mercato del lavoro, con particolare riferimento ai servizi di architettura e ingegneria; al sistema ordinistico, gli strumenti per adottare un’azione di monitoraggio e verifica di ciascun bando ed assicurare ai propri iscritti informazioni utili su tutti i bandi pubblicati dalle stazioni appaltanti operanti sull’intero territorio nazionale. ONSAI 2020 diviene quindi il primo osservatorio che, oltre al monitoraggio sistematico, attua una verifica completa ed offre agli addetti ai lavori la possibilità di superare in corso d’opera le criticità rilevate nei bandi relativi a concorsi di progettazione ed affidamenti di servizi di architettura e ingegneria pubblicati in Italia: uno strumento assolutamente inedito.
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